I miei luoghi
Il mio imprinting non deriva da uno specifico avvenimento
che ancora porto in memoria, bensì dalla quotidiana frequentazione dei luoghi
in cui sono nato e tutt'ora vivo.
Si tratta di Monterotondo, cittadina facente parte della
città metropolitana di Roma che ad oggi conta circa 40'000 abitanti.
Di ricordi ne ho tanti e con gli anni ho capito cose che
hanno anche mutato la mia visione riguardo certe situazione, ma sicuramente è
inevitabile descrivere una sensazione che, vivendo in questa città, ho avuto sin
da piccolo: Familiarità.
Perché passeggiando
per il "paese" , da bambini così come in età adulta, ho sempre avuto
l'impressione di non essere mai uscito di casa. Lo zerbino del portone non
segnava una separazione tra la sfera domestica e la città, bensì un
prolungamento della casa stessa. Gran parte del merito è sicuramente
riconducibile alla conoscenza tra la maggior parte degli abitanti, infatti vivendo
quotidianamente il paese, risulta quasi impossibile non conoscere la maggior
parte della popolazione Eretina.
Nonostante questa situazione molto familiare però, la
configurazione morfologica degli ambienti di questa terra, rimanda
inevitabilmente alla casa. Le strade,i vicoli e le piazze, almeno quelle
facenti parte della zona storica, sono sempre perimetrale da una schiera di
edifici visivamente e fisicamente molto permeabili. I piani che si affacciano
su strada sono infatti quasi sempre adibiti a negozi e servizi e concorrono a
far diventare la strada una vera e propria zona, non di passaggio, ma di sosta.
Le abitazioni non sono mai troppo alte e non ci si ritrova mai a dover alzare la
testa per mirare il cielo.
Proprio riguardo il forte rapporto con la scala umana, c'è
un oggetto che, pur discostandosi dalla fitta trama di edifici bassi, rapisce
il mio sguardo ogni volta passo nei suoi paraggi.
Devo specificare che Monterotondo nasce si in età Romana,
sotto il nome di Eretum, ma si sviluppa e comincia ad essere abitato in maniera
massiccia nel X secolo, in piena età Medievale. E' inevitabile quindi che il nucleo storico, oltre ad avere
una maglia a raggiera, sia dominato da una castello, Palazzo Orsini appunto.
Ed
è proprio nel castello che risiede quest'oggetto magico che cattura sempre la
mia attenzione. Si tratta del maschio, questa torre che imponente si innalza
sul nucleo cittadino. Già da bambino,
forse per un latente senso di appartenenza a quei luoghi, mi affascinava
tantissimo questa Torre così alta e ben posizionata a protezione di tutti noi.
Altro aspetto, che sento di dover descrivere in quanto molto
presente ed apprezzato, sin dalla più giovane età, è la massiccia presenza di
aree verdi.
Nulla di speciale, ma il paesino è circondato da una miriade
di sinuose colline ricoperte da tappeti verdi. La vicinanza al Tevere ed alla
consolare Via Salaria hanno permesso uno prolifico sviluppo che però non ha
intaccato l'anima rurale del paese. Infatti, in breve temo, ci si ritrova dalle
ripide scalinate ricoperte di ciottoli di fiume al contatto diretto con le
campagne sabine. Le piccole tenute agricole, che possono vedersi in lontananza,
cadenzano in maniera quasi regolare la superficie naturale composta da tanti
quadrilateri di trame diverse, dati dalle diverse piantumazioni del suolo.
Tutti questi aspetti concorrono alla creazione di una piccola
realtà che si ripropone, con caratteristiche diverse, in quasi tutte le zone
della penisola. Non ho descritto nulla di straordinario e fuori dal comune, ma
essendo originario di questi posti, ci tenevo a soffermarmi su semplici
situazioni che sin da piccolo hanno attirato la mia attenzione.
La visione dei miei luoghi |
PIRAMIDALE |
OMOGENEOProposte progettuali su UnLost Territories setacciate tramite l'IMPRINTING |
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