mercoledì 4 aprile 2018

Imprinting

I miei luoghi

Il mio imprinting non deriva da uno specifico avvenimento che ancora porto in memoria, bensì dalla quotidiana frequentazione dei luoghi in cui sono nato e tutt'ora vivo.
Si tratta di Monterotondo, cittadina facente parte della città metropolitana di Roma che ad oggi conta circa 40'000 abitanti.

Di ricordi ne ho tanti e con gli anni ho capito cose che hanno anche mutato la mia visione riguardo certe situazione, ma sicuramente è inevitabile descrivere una sensazione che, vivendo in questa città, ho avuto sin da piccolo: Familiarità.
 Perché passeggiando per il "paese" , da bambini così come in età adulta, ho sempre avuto l'impressione di non essere mai uscito di casa. Lo zerbino del portone non segnava una separazione tra la sfera domestica e la città, bensì un prolungamento della casa stessa. Gran parte del merito è sicuramente riconducibile alla conoscenza tra la maggior parte degli abitanti, infatti vivendo quotidianamente il paese, risulta quasi impossibile non conoscere la maggior parte della popolazione Eretina.

Nonostante questa situazione molto familiare però, la configurazione morfologica degli ambienti di questa terra, rimanda inevitabilmente alla casa. Le strade,i vicoli e le piazze, almeno quelle facenti parte della zona storica, sono sempre perimetrale da una schiera di edifici visivamente e fisicamente molto permeabili. I piani che si affacciano su strada sono infatti quasi sempre adibiti a negozi e servizi e concorrono a far diventare la strada una vera e propria zona, non di passaggio, ma di sosta. Le abitazioni non sono mai troppo alte e non ci si ritrova mai a dover alzare la testa per mirare il cielo.

Proprio riguardo il forte rapporto con la scala umana, c'è un oggetto che, pur discostandosi dalla fitta trama di edifici bassi, rapisce il mio sguardo ogni volta passo nei suoi paraggi.
Devo specificare che Monterotondo nasce si in età Romana, sotto il nome di Eretum, ma si sviluppa e comincia ad essere abitato in maniera massiccia nel X secolo, in piena età Medievale. E' inevitabile quindi che il nucleo storico, oltre ad avere una maglia a raggiera, sia dominato da una castello, Palazzo Orsini appunto. 


Ed è proprio nel castello che risiede quest'oggetto magico che cattura sempre la mia attenzione. Si tratta del maschio, questa torre che imponente si innalza sul nucleo cittadino.  Già da bambino, forse per un latente senso di appartenenza a quei luoghi, mi affascinava tantissimo questa Torre così alta e ben posizionata a protezione di tutti noi.

Altro aspetto, che sento di dover descrivere in quanto molto presente ed apprezzato, sin dalla più giovane età, è la massiccia presenza di aree verdi.
Nulla di speciale, ma il paesino è circondato da una miriade di sinuose colline ricoperte da tappeti verdi. La vicinanza al Tevere ed alla consolare Via Salaria hanno permesso uno prolifico sviluppo che però non ha intaccato l'anima rurale del paese. Infatti, in breve temo, ci si ritrova dalle ripide scalinate ricoperte di ciottoli di fiume al contatto diretto con le campagne sabine. Le piccole tenute agricole, che possono vedersi in lontananza, cadenzano in maniera quasi regolare la superficie naturale composta da tanti quadrilateri di trame diverse, dati dalle diverse piantumazioni del suolo.



Tutti questi aspetti concorrono alla creazione di una piccola realtà che si ripropone, con caratteristiche diverse, in quasi tutte le zone della penisola. Non ho descritto nulla di straordinario e fuori dal comune, ma essendo originario di questi posti, ci tenevo a soffermarmi su semplici situazioni che sin da piccolo hanno attirato la mia attenzione.



La visione dei miei luoghi

PIRAMIDALE


OMOGENEO


Proposte progettuali su UnLost Territories setacciate tramite l'IMPRINTING
















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